Elham Nejati è una designer iraniana, di base a Teheran. I suoi oggetti scultorei trascendono la funzione per diventare monumento all'eterno contrasto tra il vuoto e il pieno. Nel bilanciamento tra il lavoro della natura e il lavoro dell'uomo, tra l'impermanenza dell'esperienza e l'eternità della pietra, la parola poetica diventa solida materia.
Se dovessi descrivere la tua pratica in una parola, quale sarebbe? Cosa descrive il tuo mondo artistico?
Un passo al di là di ciò che chiamiamo normale.
Nelle tue creazioni, la poesia scaturisce sia dall’equilibrio degli elementi, sia dall’uso della parola: ogni oggetto è nominato, con il suo nome, nella lingua persiana. Questi nomi sconosciuti ed esotici creano nell’osservatore una sensazione di meraviglia e straniamento. Cosa significano i nomi dei tuoi oggetti, e come si legano ad essi, come definiscono la loro identità?
Amo le poesie del poeta iraniano Maulana. I nomi delle opere sono ispirati alle poesie di Rumi. Infatti, i nomi sono considerati termini mistici. Rumi è una delle più grandi figure della storia che ha creato consapevolezza per secoli e continuerà a farlo nei secoli a venire. I nomi che ho scelto sono raramente utilizzati nella lingua persiana contemporanea e sono più poetici, e ho scelto per ogni oggetto il suo nome in base all'aspetto, alla forma e alla sensazione che l'oggetto suscita quando lo vedi.
I tuoi oggetti sembrano scostarsi molto rispetto all’immaginario che abbiamo della tradizione artigianale ed artistica persiana – è solo una percezione, o si tratta di una scelta deliberata? Come ti collochi rispetto all’eredità culturale e visiva del tuo paese?
Ho scelto la pietra come materiale e l'ho tagliata, perché è il materiale più resistente e più antico - santuari, templi, sculture urbane, strade e ponti sono fatti di pietra.
Lavorare con la pietra è una delle operazioni più antiche della storia dell'uomo e del mondo. Ogni pezzo di pietra ha al suo interno una scultura, ed è compito dello scultore scoprirla. Il più famoso lavoro in pietra della storia di Persepoli (Takht Jamshid) risale al 2500 a.C.
Inoltre, l'uso di forme geometriche è sempre stato presente nell'architettura e nell'arte islamica, e io le ho utilizzate abbondantemente nel mio lavoro.
Marmo e acciaio. Cosa significano per te questi due elementi?
Dato che ho un buon rapporto con la natura, questa sensibilità innata mi ha ispirato nei miei progetti: le forme, i colori, gli eventi semplici e complessi della splendida natura. Tuttavia, la mia decisione di scegliere la pietra come superficie principale del mio lavoro è specifica: le pietre sono un mondo di una varietà infinita di colori, texture, linee e forme! Queste caratteristiche rendono le opere che creo sempre varie e diverse. Molti motivi si ripetono in un'opera, ma non diventeranno mai noiosi e ripetitivi! Volevo sfidare in qualche modo la percezione del mio pubblico riguardo all'uso di ogni oggetto, così sono passata al bronzo e poi all'acciaio accanto alle pietre. La combinazione di questi due elementi crea un contrasto accattivante e fa sì che la pietra pesante appaia libera e sospesa nello spazio.
Durante l'edizione 2022 di 5VIE Design Week, hai esposto un tuo lavoro (Tohi) nell'ambito della mostra collettiva da noi curata: 'Surfing the Surface'. Qual è il valore di partecipare a un grande evento come il Fuorisalone? Percepisci una differenza di sensibilità nel pubblico orientale rispetto a quello europeo?
Sì, i miei lavori sono stati esposti durante la Design Week di Milano 2022, e questo è stato uno dei miei sogni che si è avverato, quello di vedere e di esporre le mie opere a livello internazionale. Sì, ho avuto riscontri molto interessanti, molti designer e artisti hanno visitato la mostra e hanno espresso il loro interesse di persona o attraverso i social media. Perché noi in Iran abbiamo molti limiti che ci impediscono di avere visibilità a livello internazionale.
Alla fine mi hanno contattato e da quel momento ho iniziato a lavorare con gallerie internazionali nel mondo per vendere le mie opere.
Il sistema di business e lo stile del fuorisalone mi hanno davvero colpito: la mostra si tiene in diversi luoghi e il visitatore cammina nella bellissima città di Milano ed entra vedendo la bandierina e l'insegna della mostra, e ogni volta in un luogo diverso che può essere anche una vetrina di un negozio o un'università e... si possono osservare opere speciali e bellissime che comunicano questa diversità e questo senso di vitalità e interazione nella città... è molto attraente secondo me.