Studio Archilab, Susanne Kutter

Gli apparecchi di illuminazione inseriti all’interno della galleria evidenziano l’approccio essenziale del lavoro svolto dallo studio, con l’obiettivo di dare risalto all’architettura degli spazi attraverso la proiezione luminosa. Le forme che emettono la luce si rivelano a partire dalla loro accensione, attraverso diverse tipologie di proiezione luminosa e gli effetti della riflessione sulle strutture opache, rimanendo sospese e neutrali rispetto all’architettura che le accoglie. Tutti i modelli esposti sono unici e numerati, realizzati su ordine dello studio da artigiani con specifiche capacità creative.

Il nuovo lavoro di Susanne Kutter, pensato e realizzato appositamente per lo spazio milanese della galleria, si svolge come un'unica installazione intorno al tema della precarietà della visione. Cosa ci spinge fin da piccoli a separare noi e il mondo? Con quali meccanismi percettivi distinguiamo l'altro da sé? E infine, come e in che termini ci possiamo sottrarci a questa legge naturale e pensare di mimetizzarci fino a far quasi sparire le tracce della nostra presenza?

Partendo dall'ambivalenza delle convenzioni del vedere l’arte di Susanne Kutter si fa segno della differenza, analizzando anche, con ammiccante malizia e tagliente ironia, concetti architettonici e soluzioni spaziali identificate come dispositivi di controllo o veicoli di autoritarismo.

Attraverso questo lavoro l’artista mette in questione i codici di comportamento individuali e collettivi, tra intimità psicologiche, processi di distorsione dei media ed eccentricità interpretative.