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Cesare Correnti 14
Via Cesare Correnti, 14
Non è la tavola di sempre,
quella dove si mangia e si beve,
ma un luogo dove le cose stanno
senza bisogno di parole,
senza necessità di risposte.
Un posto dove ci si può sentire
senza toccarsi,
dove le storie non hanno bisogno di uscire
per essere ugualmente condivise.
Vasi, ceramiche, vetri e specchi,
oggetti che raccolgono
senza volerlo,
che trattengono quello che non si dice,
l’invisibile che sfiora l’aria.
Non è più il cibo,
è il resto che rimane,
la piccola crepa, la piega,
quello che si nasconde in ogni silenzio
Prendete & Mangiate è la mostra curata da Carolina Levi, prodotta da 5VIE Design Week 2025, in una delle stanze delbellissimo appartamento di Via Cesare Correnti 14, che esplora il tema della tavola in una declinazione diversa, piùpoetica e concettuale: la tavola come luogo di incontro.
La poetessa Patrizia Cavalli raccontava che quando si lascia la tavola, ciò che conta è quel che resta: i racconti, i silenzi, le emozioni che permangono. Esploriamo il concetto di tavola, non come il tradizionale banchetto formale, ma come uno spazio di incontro, di scambio e di ascolto, dove si riflette non solo sull’aspetto visibile, ma anche su quello che rimanenascosto. Un simbolo, che trascende il materiale e si fa veicolo di riflessioni legate al nostro rapporto con il mondo e congli altri.
Ogni opera/pezzo (molti creati per la mostra) diventa recipiente di narrazioni inedite, invitando ad esplorare l'invisibile, a guardare oltre la superficie e percepire ciò che è impercettibile, che non si vede ma che si sente. A guardare oltrel’apparenza ed esplorare il contenuto, che non si limita alla forma, ma si fa veicolo di emozioni e significati profondi. A fare da filo rosso - in una danza duale tra tradizione e contemporaneo, nutrimento fisico e spirituale – un immaginariobarocco ricco di tensioni e contrasti, che sulle pareti si esprime attraverso tele pittoriche poste in dialogo con specchicontemporanei. Un'esposizione artistica, ma anche un'esperienza immersiva, un rituale quasi: Prendete & Mangiate nonè solo un invito a consumare, ma a riflettere, ad incontrarsi attraverso la bellezza e la poesia, favorendo unaconnessione più profonda con il piacere dell'esperienza culinaria e invitando le persone ad assaporare i momenti trascorsi insieme. Senza fretta.
L'allestimento si sviluppa attorno ad una lunga tavolata, dove protagonisti sono vasi, ceramiche e vetri. I vetri, con la loro trasparenza, riflettono la luce e creano ombre che materializzano ciò che di solito è invisibile. Sculture di roccia e vetro,
materia eterna e fragile trasparenza, che in silenzio ci invitano a pensare alla magia dell’equilibrio instabile. Vasi intrecciati con i loro fili che si uniscono, sono un’ode ai legami che si costruiscono attraverso il dialogo e l’intimità, legamiche, pur evolvendosi, restano sempre saldi e significativi. Collezioni per la tavola che esplorano il potenziale espressivodella piega come principio generativo della forma. Origami esili ma robusti, identità scultoree effimere e funzionali,queste forme nascono da un esercizio di sottrazione che trasforma la solidità del metallo in leggerezza visiva. Materiali plastici organici come le resine si con-fondono in una ricerca sensibile sul rapporto tra la vita e la morte attraverso un viaggio tra memoria storica e personale. Strutture che ruotano e si inclinano con il più lieve soffio d’aria o un tocco gentile, evocando movimenti ipnotici che infondono vita alla scultura. Solo qui alcune evocazioni della tavola…
Il cibo, invece, si fa protagonista in still life tessili appesi alla carta da parati oro e sono un invito alla riflessione interiore,dove anche i momenti più fugaci nascondono un senso più profondo. Gli specchi, appesi anche loro, colorati come uncaleidoscopio, non si limitano a riflettere, ma reinventano la realtà trasformandola in una visione dinamica e mutevole edaggiungono un ulteriore strato di riflessione, mentre un paravento lega il passato con il presente, con la forza di un cielo di Turner, suggerendo il continuo fluire del tempo e la memoria che si fonde con l’oggi.
Francesca Anfossi, Sara Bergami, Chiara Berta, Marta e Marco Bevilacqua, Cotta Studio, Teresa Lobelia D'arienzo, Alice Del Ferraro, Claudia Di Francesco, Ferdie, Gaspard Fleury-Dugy, Fusion f., Jan Garncarek e Ewelina Makosa, PiaGlassworks, Zazie Gnecchi Ruscone, Chiara Grifantini, Hana Hillerová, Astrid Luglio, Guglielmo Maggini, CharlieMasson, Olimpia Montani, Ylaria Pavone, Dorian Renard, Giulio Rigoni, Gala Rotelli, Andrew Pierce Scott, StudioNotte, Szkło Studio, Mario Trimarchi, Umberto Ughi, Ùtol Ceramica, Yellowdot
Nell’installazione è presente ARTISIA, la prima pasta stampata in 3D, che supporta il progetto e prende parte all’allestimento.
CAROLINA LEVI
Spazio Giallo Interiors è un collettivo audace e multidisciplinare, aperto alla creatività e alla diramazione di idee. È unlaboratorio che ascolta e produce intuizioni ed emozioni, presentando modi di vivere, adattandoli alle necessità richiesteda ciascun cliente.La fondatrice, Carolina Levi, ha un passato colorato come lo spazio che propone. Con un trascorso sia da attrice che da produttrice cinematografica, lavora da anni con il corpo e le emozioni esternalizzando ciò cheaccade interiormente. Ha fondato il festival “Misticanza”, un inno all’arte e alle arti performative, e prodotto oltre 12documentari vincendo premi alla Biennale di Venezia nel 2016 con il film “Perché sono un genio!” e il Nastro d’Argentoper il miglior documentario “1938 Diversi” nel 2019.