Julie & Jesse

La ceramica è una delle espressioni della creatività umana più antiche e universali, un gesto elementare di trasformazione—terra, acqua, fuoco—che genera un materiale resistente e fragile insieme. Nella loro ricerca, presentata attraverso un allestimento piramidale che evoca sia le architetture rituali archetipiche che le strutture modulari contemporanee, Julie & Jesse esplorano i confini di questo materiale, ampliandone le possibilità in uno stato di equilibrio costante.

Il duo basato a Hong Kong opera in un crocevia peculiare di influenze, bilanciando tradizioni orientali e occidentali, intrecciando patrimoni culturali con le diversi espressioni della contemporaneità. Il loro approccio sfugge alle categorizzazioni, muovendosi con naturalezza tra design, artigianato e arte, oggetti funzionali e pura espressione artistica. Il loro background riflette queste interconnessioni: la designer svizzera Julie Progin e l'artista americano Jesse Mc Lin apportano prospettive distinte che si incontrano in una sperimentazione formale condivisa. L’equivalente di un nuovo linguaggio universale, derivazione diretta di un alfabeto antico che tutti già conosciamo da tempo immemore.

Questo gioco di contrasti emerge in ogni gesto. La ceramica, materiale inclemente—che richiede grande precisione e concede margini d’errore minimi—è affrontata con uno spirito di scoperta, spingendo i limiti di equilibrio e struttura. È proprio questa continua ridefinizione del bilanciamento a rendere le opere familiari, radicate in un sapere ancestrale, e al contempo del tutto inaspettate. Oggetti mai visti prima, non solo per le loro qualità estetiche, ma anche per i risultati tecnici che superano i limiti convenzionali della produzione. Una tensione intrinseca, come sospesa tra immobilità e movimento, che riecheggia questioni più ampie legate alle identità in trasformazione.

La struttura piramidale concepita per la mostra a Le Cavallerizze non è un semplice supporto espositivo, ma un dispositivo carico di significati. Un’architettura di ascesa, un movimento dalla base alla vetta, ma anche un invito a decostruire le gerarchie della percezione. Più che una narrazione univoca, una costellazione di possibilità, che rispecchia la natura ibrida della pratica di Julie & Jesse, in continuo dialogo tra continuità e reinvenzione.