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Palazzo Litta
Corso Magenta, 24

In occasione di questa mostra milanese, Maugoust Chenais realizza un viaggio scenografico all'interno del Barocco Palazzo Litta, nel quale ogni opera esposta propone un'interpretazione della dualità come tensione creativa.
Sia che siano appese alle pareti o disposte sul pavimento, queste opere esposte - scrivania, sedia, panca, tappeti e paraventi - messe in scena da Bruno Rousseaud, evitano ogni enfasi decorativa per rivelare la loro essenza. Si ritrovano le materie prime che Maugoust Chenais ama lavorare per estrarne l'estrema sofisticazione. Lino, lana, crine, pietra, legno, feltro si trasformano, si intrecciano, si scolpiscono, si confrontano per plasmare pezzi su misura dalle linee nette, dall'estetica radicale.
Il duo di designer esplora i codici equestri con la complicità di Roxane Bernini e della Galleria B con due creazioni dove il crine è magnificato in spettacolari frange intrecciate con lino o seta. Un tappeto "cremello" di 4 metri attraversato da un lunghissimo laccio realizzato su misura dal sellaio delle scuderie di corsa di Chantilly dialoga con un "Alezan" minimalista e intenso in lana e seta.
Punti focali di questa esposizione, due sgabelli "Prima materia" svelati in un monumentale blocco di onice iraniano rimasto in sonno a Verona per quasi-mezzo secolo. Scolpiti in un'essenza molto singolare e mescolati con un travertino Osso molto puro, ogni pezzo diventa il custode di tutta la storia della materia che lo compone, un'esperienza unica per un pezzo d'eccezione, inserito al di là di ogni temporalità. Co-firmano un pezzo unico "specchio di pietra" ispirato a Narciso di Caravaggio con Frederic Imbert, designer ospite.