Sei qui: S. Bernardino alle Monache
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"Ho sempre cercato di dare una spiegazione all’immaginazione.
Dove si forma? Ci sono luoghi, immagini o situazioni in cui è facilitata? Cercando, ho constatato che nel caos la mente cerca di mettere in ordine; creativamente, propone soluzioni formali a ciò che vede, come se per forza dovesse risolvere una visione poco chiara.
Stare ad osservare un caos lievemente organizzato in possibili forme mi ricorda il momento prima della meditazione, quando la mente cerca di togliere i pensieri, togliere le forme che diventano immagini. È un luogo calmo ma pieno, profondo, la mente è attiva, in cerca, ma poco, leggermente, come quando lentamente ci si sofferma a guardare un paesaggio. Non ci sono pensieri formati, non ci sono filosofie, persone, significati, ma solo osservazione presente.
Rimanere e osservare come persi nella nebbia senza darsi una spiegazione, passando tra astratto e figurativo, tra immagine e colore, tra il sensato e il nulla, distruggendo e ricreando immagini, senza giudizio e continuando a scegliere o a non scegliere, questo, credo sia il luogo dell’immaginazione, dove non so e cerco senza dover dare spiegazioni."
Chiara Capellini
La mostra "Dialogo in Silenzio" di Chiara Capellini si articola all'interno degli spazi consacrati della Chiesa di San Bernardino alle Monache, presentandosi come una conversazione silenziosa tra i visitatori, le opere e la sacralità del luogo. La disposizione dei quadri - che mostrano il retro rispetto all’ingresso - unita alla necessità dell'osservatore di voltarsi di spalle all’altare per poterne guardare la superficie dipinta, genera un confronto tra la spiritualità e la creatività artistica, che va risolvendosi attraverso il silenzio.
La scelta di dipingere opere che non rappresentano nulla, che non ricercano il figurativo ma si focalizzano su azioni come il mettere e togliere colore, assimila l'atto pittorico e il suo risultato ad una sorta di forma di meditazione. Così facendo, l’installazione diventa un'occasione per riflettere sulla relazione tra l'arte e la spiritualità attraverso la meditazione sul vuoto. Il silenzio che avvolge l’installazione è lo strumento con cui entrare in contatto con il nulla, con l'ignoto.