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Dall'invenzione della fotografia nel 1830, la pittura è stata più volte proclamata morta e l'opera di Di Matteo va in questa direzione. I dipinti di Gabriele Di Matteo sono un'opzione per dare forma a un'idea e non sono opere a sé stanti, ma elementi di procedure artistiche più ampie. Ciò che lo ha interessato fin dagli anni '80 e che esplora attraverso la pittura è il rapporto tra l'immagine e il suo creatore, il rapporto tra copia e originale e il problema dell'autenticità e della paternità.
Di Matteo continua la sua esplorazione attraverso questo film in due parti. La celebrazione della Madonna dell'Arco risale al 1450". Si racconta che un giorno, un ragazzo arrabbiato, che aveva perso una partita, lanciò un pallone ferocemente contro il quadro della Madonna con il Bambino. Con suo grande stupore, la Vergine cominciò a sanguinare dal punto in cui il pallone le aveva fatto un livido sulla guancia sinistra. Da allora, fedeli italiani si sono accalcati al santuario della Madonna dell'Arco per pregare per i miracoli e lasciare tavolette votive dipinte come offerte.
A Napoli c'è una comunità di pittori commerciali che possono essere incaricati di dipingere qualsiasi cosa, dall'"Ultima Cena" a un vaso con i fiori. Sono anche specializzati in temi particolari, realizzando ogni giorno centinaia di dipinti. Sono conosciuti per le loro specialità, così, ad esempio, Salvatore Russo, da tempo collaboratore di Di Matteo, è conosciuto come Salvatore Mimosa. Di Matteo ha visitato alcuni di questi studi a Napoli e dintorni.
Questi pittori realizzano anche dipinti di grandi dimensioni, che a volte impiegano tutto l'anno per completarli, preparandoli per la processione che si tiene il lunedì di Pasqua in onore della Madonna dell'Arco. Vengono presentati al pubblico e giudicati da una giuria di persone della comunità locale.
"Fanno letteralmente "danzare" i quadri per le strade, "parlare" e "cantare", come se avessero preso vita".
Simili agli oggetti votivi nel loro rapporto diretto con le dimensioni del sacro, questi dipinti rappresentano la massima espressione del desiderio artistico, come narrato nelle antiche leggende: il desiderio di creare un'"opera viva", un'effigie che "prende vita", una metamorfosi dimostrata quando il dipinto vincitore viene fatto "inchinarsi" davanti al santuario della Madonna". (Andrea Viliani)
Il dipinto del misterioso Armando della Vitoria che rappresenta il corteo stesso appare alle 18:01min di questo film. Il film From The Boy Who Throw A Stone è nella collezione del FRAC (Fonds regional d'art contemporain) Bretagne e MAMCO, Geneve.
Di Matteo continua la sua esplorazione attraverso questo film in due parti. La celebrazione della Madonna dell'Arco risale al 1450". Si racconta che un giorno, un ragazzo arrabbiato, che aveva perso una partita, lanciò un pallone ferocemente contro il quadro della Madonna con il Bambino. Con suo grande stupore, la Vergine cominciò a sanguinare dal punto in cui il pallone le aveva fatto un livido sulla guancia sinistra. Da allora, fedeli italiani si sono accalcati al santuario della Madonna dell'Arco per pregare per i miracoli e lasciare tavolette votive dipinte come offerte.
A Napoli c'è una comunità di pittori commerciali che possono essere incaricati di dipingere qualsiasi cosa, dall'"Ultima Cena" a un vaso con i fiori. Sono anche specializzati in temi particolari, realizzando ogni giorno centinaia di dipinti. Sono conosciuti per le loro specialità, così, ad esempio, Salvatore Russo, da tempo collaboratore di Di Matteo, è conosciuto come Salvatore Mimosa. Di Matteo ha visitato alcuni di questi studi a Napoli e dintorni.
Questi pittori realizzano anche dipinti di grandi dimensioni, che a volte impiegano tutto l'anno per completarli, preparandoli per la processione che si tiene il lunedì di Pasqua in onore della Madonna dell'Arco. Vengono presentati al pubblico e giudicati da una giuria di persone della comunità locale.
"Fanno letteralmente "danzare" i quadri per le strade, "parlare" e "cantare", come se avessero preso vita".
Simili agli oggetti votivi nel loro rapporto diretto con le dimensioni del sacro, questi dipinti rappresentano la massima espressione del desiderio artistico, come narrato nelle antiche leggende: il desiderio di creare un'"opera viva", un'effigie che "prende vita", una metamorfosi dimostrata quando il dipinto vincitore viene fatto "inchinarsi" davanti al santuario della Madonna". (Andrea Viliani)
Il dipinto del misterioso Armando della Vitoria che rappresenta il corteo stesso appare alle 18:01min di questo film. Il film From The Boy Who Throw A Stone è nella collezione del FRAC (Fonds regional d'art contemporain) Bretagne e MAMCO, Geneve.