Può essere considerato come uno dei più rappresentativi (e ben conservati) esempi di barocchetto lombardo, stile che si diffonde a Milano e nei dintorni dal secondo decennio del XVIII secolo. Caratterizzato oltre che per l'elegante facciata rivolta su Corso Magenta, anche per il sontuoso portale arricchito dagli imponenti telamoni, il solenne scalone d'onore, gli apparati decorativi dell'appartamento nobile, il sistema di cortili interni ed il giardino che si apre verso Foro Bonaparte. Del nucleo originario seicentesco si conserva, oltre all'impianto generale della parte nobile del complesso, il vasto cortile d'onore, ovvero un elegante spazio architravato con colonne doriche binate e pilastri cruciformi agli angoli che, nel suo elegante classicismo, rappresenta uno dei più begli esempi di cortile seicentesco milanese. Sopra alla semplice architrave si alzano due piani, il primo nobile con grandi finestre a timpani curvi e triangoli alternati, il secondo con piccole finestre quadrate.
Palazzo Litta
Considerato uno dei più rappresentativi esempi di barocchetto lombardo, Palazzo Litta fu costruito tra il 1642 e il 1648 da Francesco Maria Richini per il conte Bartolomeo Arese, uno degli uomini più influenti della Milano di allora. La grande dimora divenne uno dei principali punti di riferimento della vita sociale e politica della città e fu teatro di indimenticabili ricevimenti, ma anche privilegiata del diritto di asilo: al suo interno nessuno poteva essere arrestato senza il consenso del potente conte. Dalla metà del Settecento, passato in eredità alla famiglia Litta, il palazzo acquistò la veste barocchetta che ancora oggi lo distingue: lo scenografico scalone di Carlo Giuseppe Merlo, parzialmente distrutto durante il bombardamento dell’agosto del 1943 - che risparmiò il resto del palazzo - e ricostruito nell’immediato dopoguerra, conduce al piano nobile dove spicca la celebre Sala degli Specchi, uno dei più preziosi e meglio conservati esempi di architettura d’interni settecentesca nel centro di Milano. Aperto al pubblico in occasione dell’evento internazionale del Salone del Mobile, che attira ogni anno a Milano migliaia di visitatori, il palazzo è in consegna al Ministero della Cultura - Segretariato regionale per la Lombardia, che si occupa di tutelarlo e valorizzarlo.
Curiosita'
Nel Palazzo era conservata la celeberrima Madonna Litta, dipinto a lungo considerato il "Leonardo" di casa Litta, oggi diffusamente attribuito a Giovanni Antonio Boltraffio, il migliore tra gli allievi milanesi del maestro vinciano. L’opera fu venduta nel 1865 dal conte Antonio Litta Visconti Arese allo zar Alessandro II che la destinò al Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo, che tuttora la espone tra i capolavori delle sue collezioni.