Resti del Palazzo Imperiale di Massimiano

Cultura 

Via Brisa, 20123 Milano

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A partire dalla fine del II secolo e per tutto il III secolo d.C. le crescenti pressioni sui confini dell’Impero portano l’imperatore ad allontanarsi sempre più spesso da Roma. Tali esigenze politiche militari conducono alla dissociazione tra capitale e sede imperiale, e con il decentramento del potere attuato con la riforma di Diocleziano, molte città periferiche ospitano la corte degli Augusti e dei Cesari: a Milano, quindi, Massimiano governa i territori dell’Italia, dell’Africa e della Spagna.

In qualità di capitale la città assume il ruolo di centro amministrativo, militare e giudiziario; viene, quindi, ampliata la cerchia delle mura, vengono costruiti nuovi edifici e, in generale, si ristruttura l’intero complesso cittadino. In particolare, uno dei settori interessati dagli interventi massimianei è quello occidentale, dove viene eretto il circo. Immediatamente ad est del circo ed in stretta relazione con esso si sviluppa l’area del palazzo imperiale, che si configura come un complesso polifunzionale, autonomo rispetto alla città, dotato di tutti i servizi necessari alla corte imperiale, quali terme, luoghi di culto, strutture residenziali, amministrative e militari. Si può parlare, quindi, di un vero e proprio quartiere imperiale, in cui l’edificio di via Brisa costituisce uno dei tanti settori.

L’esiguità dei resti monumentali dell'area archeologica di Via Brisa è dovuta in parte alle cantine degli stabili distrutti dai bombardamenti e in parte ai primi interventi frettolosi di scavo realizzati con macchinari pesanti. La scoperta dei singoli ambienti avviene in diverse fasi, mentre la sistemazione dell’area archeologica, con le sostruzioni in cemento armato, risale al 1982.

 

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