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In occasione della Milano Design Week 2023, 5VIE presenta Love Letters, un'intima mostra collettiva con nuovi pezzi artigianali concepiti come espressioni di gratitudine. Le opere autobiografiche - composte in una serie di materiali e metodi - celebrano il virtuosismo e le storie personali dei designer, onorando al contempo le persone che hanno avuto un impatto significativo sulla visione del mondo dei creatori.
Nell'insieme, gli oggetti sono simboli poetici dell'effetto che abbiamo gli uni sugli altri. Ideata e curata da Anna Carnick di Anava Projects, la mostra sarà visitabile dal 17 al 23 aprile a Milano nell'ambito della 5VIE Design Week.
La mostra presenta un'eccezionale rosa di stelle nascenti provenienti da tutto il mondo, tra cui Agustina Bottoni (Buenos Aires e Milano), Eve De Haan (Londra), ibiyanε (Martinica), Ahryun Lee (Essenbach), Xanthe Somers (Londra) e Maryam Turkey (New York).
Oltre alle opere in mostra, ogni designer ha scritto una lettera aperta alla propria ispirazione per accompagnare il proprio oggetto. Queste lettere portano gli spettatori a entrare ulteriormente nel mondo dei designer, fornendo un contesto aggiuntivo e creando un livello di intimità maggiore con i pezzi.
Come osserva Carnick, "Sebbene le pratiche di ciascuno di questi designer siano meravigliosamente distinte, ognuno di loro ha una propensione a creare pezzi autobiografici e narrativi che condividono un po' di loro stessi con il mondo. Ho visto Love Letters come un'opportunità per questi designer - e per i loro osservatori - di riflettere sull'impatto che ha avuto il loro lavoro. Soprattutto ora, in un momento di sconvolgimento globale, quando la nostra interconnessione ha assunto un nuovo senso di urgenza, Love Letters mette in luce il ruolo della gentilezza, della vulnerabilità e della creatività sia nella costruzione di comunità e come forma di resistenza alla divisione e alla paura".
Dalle vibranti opere in ceramica di Ahryun Lee, nata in Corea del Sud e residente in Baviera, ispirate al famoso designer Ettore Sottsass e al coraggio di tutti gli artisti, alle nuove opere di illuminazione di Maryam Turkey, realizzate in omaggio a sua madre, alle loro esperienze comuni e diverse di donne che vivono a Baghdad e a New York.
Le storie raccontate da questi pezzi sono ricche e varie come i loro autori.
