Sei qui: Maura Coscia
Art+Design
5vie event
eventi digitali
Info
Amore per l’arte, emozione per il colore e un grande fascino per la bellezza. Ecco i punti di incontro per la collaborazione tra Maura Coscia e Monica Gorini, le artiste milanesi che ripropongono il dialogo tra arte e moda in una serie di visioni contemporanee e metropolitane. E’ il colore a fare da trait d’union tra le due forme d’arte superando la rigidità concettuale in cui solitamente l’una ne detta i temi, l’altra gli equilibri: formali, cromatici, compositivi.
C’è un dialogo tra le composizioni a palette di Monica e i prodotti di alta artigianalità di Maura. Le sculture esibiscono sfumature di ninfee, interpretate spesso nel loro elemento essenziale, il fiore. I tasselli geometrici raccontano un susseguirsi di immagini mutevoli come i petali che ogni variazione atmosferica, il passaggio di una nuvola, il riflesso del cielo, rendono sempre diversi, cangianti. Così come la trama del borsone di velluto riccio, velluto tessuto nella Venezia del Settecento con una manifattura di pregio, e per questo detto riccio. Essa ricorda il gesto che apre il fiore, lo sgranarsi nel suo modulo base, il petalo, ripetendo le sue forme, le sue trame, i suoi decori. L’oggetto racconta, all’interno del suo narrare attraverso l’arte, proprio quel modulo il suo ripetersi senza fine con eleganza, raffinatezza e rimandi quasi sensoriali.
Alla base delle opere, un divenire scultura, prodotto di design o di alta artigianalità non c’è infatti solo la ricercatezza visiva perchè gli oggetti esibiscono una sperimentazione costante rivolta alla sensorialità e ad una contaminazione tra diversi linguaggi artistici.
“Le sculture di Gorini sono paesaggi che si dilatano nel pensiero dello spettatore proponendo un’idea di Natura come elemento in continuo movimento nel suo infinto fluire. Le vedute naturalistiche si presentano come Synthèse visuelle, sintesi visive delle variazioni cromatiche ricomposte in un unicum armonicum.” ( tratto liberamente dal testo scritto da Lorella Giudici come introduzione al libro saggio di Monica Gorini, Synthèse visuelle. Scomporre in frame l’attimo che fugge, di prossima pubblicazione con Vanillaedizioni) lo stesso unicum armonicum a cui tende la fashion designer quando disegna e compone lanciandosi in divertenti prospettive fuori dagli schemi che negli ultimi anni l’hanno portata a trasformare feltri e velluti, sete e broccati in postine, bauletti, tracolle, pochettes, manufatti artistici unici con i loro cromatismi accesi e palpabili.