Sun Hee Moon

Sun Hee Moon

Artist

Sun Hee Moon, nata a Seoul (Corea del Sud) nel 1970, si trasferisce in Brasile all’età di due anni. Cresce in un piccolo sobborgo di Rio de Janeiro (Niteròi), vivendo la particolare condizione non solo di essere una delle poche bambine orientali di quel contesto, ma anche quella dell’appartenenza a una micro- comunità autonoma rispetto agli sviluppi della madrepatria. Infatti, come racconta, “le comunità straniere, piccole o grandi che siano, rimangono congelate nel tempo, nelle stesse abitudini socioculturali dell’anno in cui hanno lasciato la loro patria, mentre lì la società si evolve, cambia e cresce”. Inizia precocemente a manifestare una passione per l’arte, avendo la possibilità di visitare alcuni musei locali – “una gioia immensa, meglio che andare al parco, al cinema o a una festa” – e di frequentare, all’età di dieci anni, un corso di disegno tenuto da un anziano pittore della città. “Per due anni ho passato tutti i miei sabati lì”, ricorda, “disegnando tutti i tipi di forme volumetriche con tutte le luci e le angolazioni possibili e, prima di passare alla copia di disegni classici e figure umane, a undici anni sapevo già disegnare in prospettiva, creare profondità e ombreggiature corrette”. Alla fine degli anni Ottanta si iscrive alla facoltà di Architettura e Urbanistica dell’Università Mackenzie di San Paolo, dove ha la possibilità di studiare la storia e le tecniche dell’arte e dove continua con più consapevolezza il suo percorso creativo. Laureatasi nel 1995, rimane nella metropoli ancora un paio di anni. Da quel momento, l’artista propone un’affascinante pittura figurativa che si nutre degli stimoli più disparati, provenienti dalla sua cultura di origine e dal contatto con vari luoghi del mondo, tra cui l’Italia. Vi si trasferisce nel 1998, stabilendosi a Grado, dove tuttora risiede e lavora. “Quando mi sono trasferita in Italia”, racconta, “mi sono resa conto che ero nella terra dove si sono ispirati i grandi artisti che io per tutta la vita avevo ammirato, amato e studiato dall’altra parte del globo”. Protagonista di mostre collettive e personali dai primi anni Duemila, dal 2021 è vicepresidente di ARCOI (Associazione degli artisti coreani in Italia), che promuove, con il sostegno dell’ambasciata della Corea del Sud, dell’Istituto Culturale Coreano di Roma e del Consolato Coreano di Milano, l’attività degli artisti coreani presenti nella Penisola, garantendo un proficuo dialogo tra le due culture.

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