Osanna Visconti

Nelle stanze romane della sua infanzia, Osanna bambina osserva curiosa le linee dei quadri appesi ai muri. Sono di Fontana, Cascella, Man Ray, Schifano, Santomaso. Geometrie astratte che contaminano anche lo stile di sua madre, che ai gioielli classici preferisce pezzi d’autore pensati per lei da Magnelli e Ceroli. 

Presto sboccia la passione per i preziosi. Dopo gli studi alla romana Accademia del Gioiello e al Gemological Institute of America di New York, Osanna torna a Roma, dove nella bottega artigiana di un cortile sotterraneo di Via Giulia, scopre il magnetismo vulcanico della tecnica della cera persa. È amore.

Osanna è una personalità fluida come la materia che plasma. Artigiana e creativa, si muove tra arte e tecnica, gusto e funzione. «Non sono una scultrice né una designer industriale, anche se del design condivido l’approccio e la ricerca di significato. Creo infatti pezzi utili, che attraversano il tempo e lo spazio. Pezzi che io stessa vorrei ritrovare e usare ogni giorno».

Inestinguibile fonte primaria di ispirazione, la natura. «Nel silenzio di una passeggiata in mezzo ai boschi, la mia attenzione è rapita da una foglia, un ramo caduto. Uno tra mille. Lo scelgo e lo raccolgo. È un dono della natura che io celebro attraverso la mia creatività e che fisso nel tempo trasformandolo in pezzo di bronzo. Del mio lavoro amo il senso di infinito, di immortale».