TRE DOMANDE A VIASATERNA
In occasione di Gallerie Aperte 2018 abbiamo intervistato Irene Crocco, fondatrice della galleria Viasaterna.
Com’è nato il suo interesse per questa attività? È stato ereditato (premesso che non c’è nulla di male in tutto ciò) oppure ha creato lei dal nulla il suo negozio, la sua galleria?
Ho sempre voluto essere vicina agli artisti, e dopo aver collaborato con alcune gallerie di Milano ho aperto una Home Gallery nella mia casa, dove proponevo principalmente personali, infine ho pensato di aprire la galleria. E’ stata una scommessa certo, ma contavo sul nuovo humus di talenti che si stava radunando a Milano: dagli artisti ai curatori, dalle fondazioni all’editoria. Viasaterna non è solo un luogo in cui si vive la dimensione dell’arte, ma anche un luogo che da valore all’incontro di queste persone con visioni che tendono al futuro e sul panorama internazionale.
Per affermare una sua idea, per proporre un autore “nuovo”, è disposto ad andare controcorrente?
Lavorando principalmente con il contemporaneo ci si muove nella dimensione della novità. Tuttavia, non vivo le mie proposte in modo conflittuale rispetto al panorama generale dell’arte contemporanea, ritengo invece che esista un dialogo tra gli artisti, una corrispondenza e al tempo stesso una necessaria frammentazione tra le ricerche. Quindi, quando presento una nuova proposta, tengo presente di questi equilibri.
Questo lavoro è fatto di ricerca e di proposta: quale di queste due esperienze la coinvolge maggiormente?
Entrambi i momenti sono preziosi ed importanti per il risultato finale. La ricerca permette di avere una visione più ampia sull’orizzonte dell’arte contemporanea oggi, mentre la proposta è il momento di presentazione che vive insieme alle altre presenti sul mercato. La proposta include anche la produzione che rappresenta il momento di vicinanza con l’artista, in cui la sua poetica e la sua ricerca si rivelano giorno dopo giorno. Proprio perché ricerca e proposta rappresentano momenti complementari mi sento coinvolta da entrambi in egual misura e seguirli da vicino mi permette di avere una visione sia di focus sulla galleria che del sistema di riferimento includendo il lavoro di altri artisti, altri enti, altre gallerie ed istituzioni.