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05.10.2022 - 29.10.2022

Alle origini di Cristina. Il bronzetto di Cristina Trivulzio di Belgioioso e altre opere di Giuseppe Bergomi.

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Art+Design / mostra

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eventi fisici

Info

Galleria Rubin

Via Santa Marta, 10

orari di apertura

15.00 - 19.30

A un anno dall’inaugurazione del monumento dedicato a Cristina Trivulzio di Belgioioso, realizzato dallo scultore Giuseppe Bergomi, mercoledì 5 ottobre Galleria Rubin inaugurerà la mostra Alle Origini di Cristina.

L’esposizione si propone di ricapitolare i passaggi creativi che hanno condotto l’artista bresciano all’ideazione del monumento milanese. Saranno esposte piccole sculture, bronzi e terrecotte, che ritraggono figure umane, prevalentemente femminili, sedute o rannicchiate su una poltrona a forma di cubo. Questa seduta è la stessa che ritroviamo, adattata e con nuove intenzioni, nella statua dedicata a Cristina Trivulzio, primo monumento di Milano dedicato a una figura storica femminile. Qui, l’elemento del cubo funziona sia in chiave realistica, come supporto alla figura seduta nell’intento di sollevarsi, sia in chiave astratta, come superficie metaforica legata alla razionalità, su cui incidere quelle parole che nel 1866 Cristina rivolse alle donne del futuro. La combinazione di figura e volumi di supporto (spesso elementi di arredo contemporaneo) è frequente nella produzione dell’artista. Bergomi, infatti, ritrae i suoi soggetti dal vero e i tempi della posa sono lunghi, talvolta estenuanti.

Il fulcro della mostra in Galleria Rubin è rappresentato dal bronzetto di Cristina.

Il coronamento della collaborazione, che ha unito per quindici mesi di appassionato lavoro Fondazione Brivio Sforza, Le Dimore del Quartetto e Galleria Rubin, è pertanto rappresentato da questo bronzetto che ci invita a riflettere su quanto ancora si può e si deve fare per raggiungere una parità di genere necessaria allo sviluppo di una società civile. La presenza del monumento dedicato a Cristina Trivulzio di Belgiojoso nella città e della sua riproduzione nelle case, oltre a essere un giusto tributo all’eroina milanese, induce la riflessione e stimola la trasformazione verso una società più consapevole che riconosce il valore delle persone a prescindere dal genere.

“Abbiamo ripercorso una tradizione antica che prevede, per gli spazi privati di una casa o di uno studio, la collocazione di riproduzioni in scala ridotta delle opere monumentali”. – afferma Paolo Galli, direttore della Galleria Rubin – “La loro presenza è una dichiarazione di riconoscimento e di compartecipazione al mondo e alle ragioni che danno origine a quelle opere”.