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Galleria Rubin presenta, a poco meno di quattro anni dal debutto nei suoi spazi, Tu sei il mattino, la nuova mostra del pittore Pietro Albetti.
L’esposizione raccoglie i risultati di un periodo di lavoro in cui l’artista ha interiorizzato le esperienze della produzione artistica passata e rivolge uno sguardo fiducioso al futuro, al mattino di una nuova stagione.
La novità di questa mostra risiede soprattutto nell'immaginario più libero. La figura umana in primo piano fa il suo ingresso in tre tele di grandi dimensioni, diventandone la vera protagonista, da elemento in secondo piano che era. I tratti netti sono abbandonati per favorire, attraverso pennellate quasi impressionistiche, la corporeità e la morbidezza dell’infanzia, un’allusione al mattino della vita.
Se nella mostra Fermo-immagine la figura umana era incastonata in un ambiente architettonico, ora in un dipinto di grande attrattiva l'artista si allarga alla contemplazione della natura. Le figure d’impronta hopperiana sembrano aprirsi un varco nel tripudio di vegetazione del giardino di Giverny, tanto amato da Monet.
Chiude la mostra di carattere decisamente poetico e introspettivo un'ironica immagine di un quadro nel quadro. La riproduzione di un'opera di Burri viene osservata da un giovane, che a sua volta è oggetto di osservazione da parte del visitatore. Questa scena potrebbe alludere agli esordi pittorici di Albetti, al suo mattino di artista informale, una lezione mai dimenticata e riscontrabile tuttora nella sobria eleganza dei suoi dipinti.
La serie di opere esposte evidenzia una pittura sempre elaborata, paziente, costruita per sovrapposizioni a partire da uno sfondo scuro e terreo. L'immagine risulta di grande nitidezza e decisamente pittorica per l'accumulo di vibranti pennellate.
